Sono arrivati i dati sulle società partecipate del Comune di Ancona. L’informazione può sembrare tecnica, e spesso passa nell’indifferenza generale. Ma incide tantissimo nella vita delle persone: basti pensare a cosa sta accadendo, oggi, con le corse soppresse dei bus.

Lo stato delle partecipate, inoltre, testimonia come il governo di una città non sia fatto di cesure (prima tutti cattivi ora tutti buoni, o viceversa) ma somigli più a una navigazione in mare: si lascia il timone in un punto ed è da quello e non dal porto che si deve ripartire.

Il Teatro di Ancona chiude il 2023 con più di duecentomila euro di attivo. Nel 2013 era a un passo dalla chiusura: sembrava si dovessero pagare molti debiti della Fondazione Città del Teatro, a causa di fidejussioni firmate dalle amministrazioni precedenti, e questo impediva di avere i requisiti per ricevere fondi dal Ministero. La cosa venne presa di petto immediatamente, a partire dalla sindaca, e dopo un approfondimento giuridico si decise: a) di tenere il punto sul fatto che il Comune non era tenuto a pagare alcunché per la Fondazione; b) di creare un soggetto che avesse i requisiti giusti per il Ministero. Nacque così Marche Teatro. Qualche giorno fa, una sentenza del Tribunale ha riconosciuto in via definitiva che il Comune, effettivamente, non deve pagare per la Fondazione. E oggi arriva la notizia che Marche Teatro è in perfetta salute economica. Questo avviene grazie a decine di persone che non si sono voltate dall’altra parte di fronte al problema, a partire dalla sindaca.

L’altro grande polo di Ancona era la Mole. Nel 2013, il Fondo Mole Vanvitelliana era sull’orlo della chiusura a causa di un deficit. Certo, si sarebbe potuto chiudere, ma si pensò che per far crescere la Mole a livello nazionale sarebbe servito un soggetto come quello. Così si impostò un lavoro di ripresa progressiva, con persone competenti e appassionate che giorno per giorno si occuparono di bandi (vinti), gestione (oculata) e attività culturali (equilibrate). Tutti sapevano che il cammino sarebbe stato lungo ma che si sarebbe lasciato in eredità un soggetto solido per la gestione complessiva di un luogo unico in Italia. Oggi, il Fondo Mole vanvitelliana chiude in attivo e con un patrimonio importante. Lo si deve a persone incredibilmente competenti, e dedite. Su questo tema ho scritto anche un piccolo libriccino che trovate a questo link.

Nell’estate del 2023 andai dal nuovo Sindaco per rappresentare questo scenario: il teatro, la mole, e la pinacoteca che nel frattempo era cresciuta. Parlai della qualità delle persone coinvolte. Erano solo parole, però, le mie. Oggi vengono confermate dai dati dei bilanci ed è giusto, credo, ricordare a che punto della navigazione si era, e a che punto si potrebbe essere ora. Sul passato, passo e chiudo.