Un gruppo di lettura di Monte Porzio, nella provincia di Pesaro e Urbino, mi ha invitato a un incontro dopo aver letto La meccanica dei gesti. Un invito gentile che mi ha improvvisamente riportato sul pianeta lontano della scrittura, che ho temporaneamente abbandonato per quello dell’amministrazione: due pianeti che non riesco a far convivere, per ora, dato che entrambi hanno un clima a dir poco totalizzante.
Sono andato a Monte Porzio quindi due giorni fa, accompagnato da mia sorella Lorenza, dato che insisto a non possedere una patente. Siamo arrivati presto, abbiamo cenato e chiacchierato, e ci siamo presentati nella sala del Consiglio Comunale alle 21, ora dell’appuntamento. Ci ha accolto un giovanissimo e simpatico sindaco, che poi, giustamente, è andato a fare altre cose.
La serata è iniziata alle 21 e 15 circa, David, l’organizzatore, un signore estremamente gentile, ha aspettato affacciato alla finestra che arrivassero tutti i partecipanti, una ventina di persone con il romanzo in mano, per lo più donne o, meglio, tutte donne tranne uno. Ho fatto diverse presentazioni nella mia vita, anche se pochissime di questo romanzo per via dell’incarico di Assessore (e chiedo scusa qui al mio editore fantastico, già che ci sono), ma era la prima volta che mi capitava un gruppo di lettura. Avevano letto, erano curiose di me e soprattutto dei personaggi, da dove venivano, chi erano, la bambina cosa faceva prima, cosa farà dopo il romanzo, perché quel personaggio si comporta in quel modo…
E’ stato bellissimo ritrovarmi con i personaggi che ho inventato per il romanzo, e con la bambina alla quale mi sono così affezionato che non avrei mai voluto terminare questo libro. Ma è stato bellissimo anche ritrovarmi con venti persone curiose, attente, delicate, che hanno prestato attenzione prima alle righe che ho scritto, poi a quello che ho detto l’altra sera.
Infine, è stato bellissimo ritrovare una parte di me che ho deciso di trascurare per fare quello che sto facendo, ma che pulsa nelle mie vene forte più d’un legame di sangue.
Pamarasca
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