Uff. Avevo detto che ogni tanto avrei commesso l’indecenza di postare miei vecchi scritti. Ecco qua una poesiola cui sono affezionato, del 2003, credo. Facevo il barista a Posatora.
Devo essere te per essere me
Fin dal mattino
Passare da zero a tre bustine
Nel caffè; al gusto di spremermi
Un’arancia appena sveglio.
Vestire di nero, addormentarmi
Guardando la Tv. E nella vasca
Per ore stare a mollo
Con un bagnoschiuma alla vaniglia,
un infiltrato, attorno.
Devo sentire sempre freddo
E coricarmi su di un fianco;
fermarmi davanti alle vetrine
leggere i tuoi libri.
Devo essere te per essere me
Nella pelle e non nella memoria
Che altrimenti mi cancellerebbe.
(Se avrò un figlio
Ti somiglierà.)